Il Tribunale di Milano, con una sentenza depositata in data 9 maggio 2023, ha applicato per la prima volta la riforma Cartabia e ha pronunciato la separazione consensuale fra due coniugi che hanno chiesto, con lo stesso ricorso, anche la pronuncia del divorzio. Il Tribunale quindi, non si è limitato a pronunciare la separazione, ma ha invitato i coniugi a comunicare, fra sei mesi, che non intendono riconciliarsi in vista del divorzio. La legge, infatti, ancora prevede che fra la separazione consensuale e il divorzio passino almeno sei mesi. Fra sei mesi, dunque, se i coniugi non si saranno nel frattempo riconciliati, il Tribunale pronuncerà il divorzio senza la necessità di un nuovo ricorso.
Si tratta di una novità assoluta che permetterà un notevole risparmio per i coniugi che, applicando le nuove regole, potranno depositare un solo ricorso in tribunale anziché due, come avveniva fino ad oggi. Sarà anche un notevole risparmio di energie e risorse per i tribunali che si troveranno a gestire un solo fascicolo anziché due. L’interpretazione da parte del Tribunale di Milano delle nuove norme produce però un effetto molto più importante del semplice, pur rilevante, risparmio di risorse. La sentenza ha infatti un innegabile effetto su un tema da tempo dibattuto: quello della validità dei patti in vista del divorzio.
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